|
|
|
CALCIO
E' difficilissimo esprimere con parole cosa rappresenti per me
il calcio. E' da quando ho incominciato a camminare che non mi
separo dal pallone, naturalmente non è sempre lo stesso pallone!
Da piccolissimo giocavo al paese o sotto casa, ma più spesso
ancora in casa; molte volte mi trovavo da solo a giocare, così
imparavo a calciare il pallone contro il muro e a riceverlo
stoppandolo con i piedi; questo mi è servito molto perchè
adesso mi sembra un gioco stoppare il pallone. Un giorno, credo
che dovevo avere 5 anni, un signore che non conoscevo mi venne
vicino e disse di non tirare il pallone contro il muro perchè si
sgretolava. Non mi disse di non giocare più, anzi mi disse di
provare a fare i palleggi. Oggi dovrei ringraziare quella
persona, perchè anche se involontariamente mi ha dato la
possibilità di fare esercizi davvero importanti che mi hanno
maturato molto sotto l'aspetto tecnico. Poi sono entrato a far
parte di una società sportiva, mi divertivo tanto e lì ho
imparato a giocare insieme ad altre persone, ero molto forte
rispetto ad alcuni, ma con altri eravamo alla pari: anche loro
avevano la mia stessa passione: per noi giocare a calcio voleva
dire divertimento, avevamo formato un gruppo fantastico, capaci
di non perdere una partita per oltre tre anni. Si sa però che le
cose belle finiscono e così pian piano quel gruppo si è
sgretolato,come il muro, e dopo sette anni ho lasciato quella
società perchè non mi divertivo più come prima. Naturalmente
non significa che il calcio non mi piaceva più, anzi, così
facendo sono tornato ad allenarmi da solo. Mi ricordo che durante
le vacanze estive passavo le ore a giocare a calcio, anche da
solo, perchè ero capace di divertirmi anche così, basta che
avevo il pallone tra i piedi. Poi ho incominciato a giocare a
calcetto, e ho scoperto che non era tanto brutto, anzi pian piano
mi ci sono abituato e con gli amici organizzavamo belle partite.
Infine sono arrivato al Liceo e ho trovato altri amici con cui è
nata una vera e propria passione per il calcetto. In alcune
partite diamo veramente spettacolo, è incredibile il modo in
cui giochiamo: riusciamo ad imitare i nostri idoli: Ronaldo,
Zidane, Del Piero, Vieri, Cafu, J.Zanetti... ognuno il giocatore
che predilige. Giocando in cinque ho scoperto chi è davvero
bravo, perchè a differenza del calcio, qui gli spazi sono molto
ristretti, le triangolazioni devono essere rapide, la visione di
gioco è fondamentale: io personalmente ho imparato con il
calcetto a vedere il gioco prima di possedere la palla; questo ti
da un vantaggio notevole. Ora ho quasi il rammarico di non aver
continuato a giocare in una società, ma qui in Molise è
difficilissimo farsi notare. Quando giocavo a calcio ero terzino
destro, quando era necessario mi spostavo a sinistra, non ho mai
avuto problemi di piede; ero forte in difesa; giocando a calcetto
ho imparato a giocare in avanti, ora mi ritengo più un
attaccante, ma non di sfondamento, piuttosto in velocità riesco
ad esprimermi molto meglio. Forse in una squadra potrei giocare
dietro le punte, perchè ho un'ottima visione di gioco ed un
lancio molto calibrato. Qui finisce la mia storia sul calcio, se
ci saranno altre cose da dire sicuramente ve le proporrò. Ciao
|