|
|
STELLA "NOVA"
Galileo visse in un'epoca in cui le scoperte astronomiche divenivano
sempre più importanti. Nell'ottobre del 1604 si presentò nel cielo una nuova luce.
Dai racconti del tempo sappiamo che quella luce suscitò scalpore e
che gli venne attribuito il nome di stella nuova .
A quel tempo una cosa del genere diveniva immediatamente fonte di
superstizione per il popolo e di curiosità per un astronomo;
oggi sappiamo che si doveva trattare di un'esplosione di supernova.
In quegli anni Galileo insegnava all'università di Padova e, pur
nutrendo interessi in molti campi della scienza, non aveva una
vera e propria competenza nel campo delle misurazioni astronomiche; per
quanto riguarda la questione sul copernicanesimo Galileo
preferiva non esprimere le proprie opinioni con certezza per non finire sul
rogo come il compagno Giordano Bruno. Per
quanto riguarda la nuova stella, invece, egli sostenne due punti
di vista che andavano contro le tesi del tempo e alla
fine concluse, dopo
attente misure con gli strumenti dell'epoca, che la "stella
nova" non poteva appartenere alla famiglia dei
fenomeni meteorologici e
sublunari, ma doveva essere una vera e propria stella.
Le opinioni di Galileo furono aspramente criticate in quanto metteva
in discussione la teoria secondo cui solo il filosofo
che indaga sulle
essenze è autorizzato a parlare della reale struttura del mondo,
mentre l' astronomo deve limitarsi a eseguire calcoli
e stime.
Così il 1604 è la data in cui prende l'avvio la critica di Galileo
alla cultura tradizionale, in tutti i campi, e che troverà la
sua maggiore espressione,
anche grazie alla scoperta del telescopio, nel 1610 con la
pubblicazione del "Sidereus Nuncius".
|